Corso di Geologia

Argomento: TETTONICA GLOBALE


INDICE


  07.3.3 - Esempi di Avanfosse

La tipica area di avanfossa, impostata su una monoclinale regionale con basamento non deformato adiacente ad un margine di subduzione di tipo A, è la più tipica ma non è ovunque presente.  Ad esempio
ne sono sprovviste: l’area dell’Asia Centrale Sovietica che giace a nord della catena montuosa compresa tra il Pamir (Afganistan Settentrionale) ed i Monti dell’Elburz nell’Iran Settentrionale le Ande Colombiane e Venezuelane; le Montagne Rocciose Meridionali degli Stati Uniti.

Mostriamo alcuni esempi di avanfosse a scala regionale quali l’avanfossa del Canada (Fig. 174), della Molassa Alpina (Fig. 175) e di quella siciliana (Fig. 176-177).

 

Fig. 175A

 

 

Fig. 175B: Sezioni strutturali attraverso i bacini della Molassa Svizzera, Bavarese ed Austriaca ( modific. da Ziegler P.A., 1982).

 

L’avanfossa siciliana di Gela antistante la catena (vedi Introduzione alla Geologia della Sicilia)

 

 

Fig. 176



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Fig. 177

 

Fig. 178 
 
 

Schema evolutivo della migrazione di un’avanfossa

 

 

MODELLI DI AVANFOSSA



Fig. A



Fig. B



Fig. 179: Deformazione della superficie di una litosfera continua viscoelastica sottoposta a carico (vista in sezione). La sezione iniziale (qui illustrata nel profilo 1) è analoga a quella di una litosfera elastica rappresentata nella precedente figura. Se il carico permane nella litosfera, al di sotto del carico applicato si ha un rilascio degli sforzi, il cui effetto risulta essere la creazione di una più profonda depressione centrale e conseguentemente di un bacino più stretto, mentre il rialzo periferico migra progressivamente avvicinandosi all’area dove è applicato il carico (profili 2 e 3). Il carico applicato è naturalmente il peso delle falde (modific. da Quinlan e Beaumont, 1984).

 

Fig. 180: Il disegno illustra in sezione (in basso) e in pianta (in alto) la deformazione iniziale in una litosfera uniforme prodotta da un carico tridimensionale applicato in superficie o intruso nel sottosuolo. Le figure non sono disegnate in scala e l’ampiezza del rialzo periferico (peripheral bulge) è stata esagerata (modific. da Quillan e Beaumont, 1984).

 

Fig. 181: La carta mostra la Catena Appenninica e quella Carpatica con le rispettive aree di avanfossa. Allo scopo di calcolare l’inflessione delbasamento sotto il peso delle catene, Royden e Karner (1984) hanno studiato i settori attraversati dalle sezioni crostali 4, 5, 6. Le linee continue o tratteggiate con triangoli pieni indicano i fronti di accavallamento miocenico-olocenici nel sottosuolo od in mare; le linee sottili a tratteggio indicano le falde pre-miocenioche più esterne nelle Alpi, nei Carpazi meridionali e nei Balcani. Le zone in grisè rappresentano bacini distensivi di retroarco del Miocene e del Pliocene, mentre le aree a puntini rappresentano le aree di avanfossa (modific. da Royden e Karner, 1984).

 

Fig. 182: Sezione schematica attraverso una tipica catena con immersione delle strutture sintetiche rispetto alla subduzione. Si assume che la litosfera dell’avanpaese o zolla inferiore si comporti come un frammento di zolla elastica che giaccia al di sopra di un’ astenosfera fluida; la terminazione attive del frammento litosferico rappresenta (v. freccia) il limite tra la parte elastica della zolla e quella parte (a sinistra della freccia) che è troppo debole per trasmettere sforzi significativi di piegamento. L’indebolimento può essere dovuto a calore, fratturazione o altri meccanismi. Il peso applicato alla zolla inferiore è la somma del peso dei materiali in superficie (in nero) e del peso dei materiali nel sottosuolo. Il carico del sottosuolo w(x) è uguale al prodotto della densità delle rocce contenute (falde e sedimenti di bacino) per l’angolo di inflessione nella zolla inferiore rispetto al livello del mare. Pertanto il peso delle unità nel sottosuolo è direttamente proporzionale all’angolo di inflessione del basamento. Conoscendo il peso dei materiali in superficie, ambedue, carico nel sottosuolo e inflessione del basamento, possono essere determinati contemporaneamente (da Royden e Karner, 1984).