Corso di Geologia |
Argomento: TETTONICA GLOBALE
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INDICE
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07.1.4 - La nozione di geosinclinale |
Sono necessarie alcune premesse per permettere al lettore di trovare un riferimento con la tradizionale nomenclatura delle aree sedimentarie legata al concetto di geosinclinale. Il comune uso della terminologia antecedente la tettonica a zolle è stato già discusso da King (1969a). Dewey e Bird (1970) cercarono di accordare i vecchi concetti di geosinclinale con quelli della tettonica a zolle mentre Dickinson (1971a) giunse alla conclusione che «i principi della teoria classica della geosinclinale che nel passato avevano giocato un ruolo notevole come strumento per classificare gli elementi tettonici, apparivano a questo punto ostacoli non necessari per il pensiero geologico nel futuro». Hsu (1972a) descrisse lo sviluppo della teoria della geosinclinale e propose di conservare l’uso della nomenclatura geosin clinalica restringendola alla descrizione dell’ambiente tettonico delle successioni sedimentarie e rocce loro correlabili che si trovano negli attuali margini continentali o di zolla. Sulla base
di queste premesse riteniamo che vadano ribaditi questi concetti. — Molto è
stato detto a proposito della somiglianza tra le piattaforme continentali di
tipo Atlantico e le miogeosinclinali (miogeoclinali di Dietz. 1963 e di Dietz e
Holden 1966). Le miogeonclinali sono concettualmente accoppiate alle
eugeosinclinali. Per i margini di tipo Atlantico la coppia può essere ancora
prefigurata se si ammette che il fondo oceanico con i suoi seamounts
rappresenti la eugeosinclinale (o la leptogeosindinale quando la sottile
sequenza sedimentana non è ricoperta da spesse conoidi sottomarine). In
contrasto con questo punto di vista, alcuni autori riconoscono i caratteri di
miogeosinclinale nel lato continentale dei bacini marginali del Pacifico
occidentale. Rimane ovviamente il problema della nomenclatura degli antichi bacini, oggi deformati ed incorporati nelle catene montuose, che sono stati ricostruiti usando le varie ed a volte azzardate metodologie palinspastiche. Onde evitare l’introduzione di nuovi termini si potrebbe quindi continuare ad usare il termine miogeosinclinale per i paleobacini essenzialmente non vulcanici ora deformati in zone orogeniche. mentre il termine eugeosinclinale dovrebbe, in ogni caso, essere abbandonato. In futuro gli antichi «domini eugeosinclinalici» potrebbero essere meglio descritti nel quadro della classificazione dei bacini qui proposta (eventualmente completata da una classificazione delle aree sollevate) aggiungendo un prefisso come «paleo» e una definizione delle fasi di subsidenza. |