Corso di Geologia

Argomento: TETTONICA GLOBALE


INDICE


07.4.1.6 - Bacini di tipo Pannonico

I bacini di retroarco in regime di distensione del Mediterraneo Orientale (Bacino Transilvanico, Bacino Pannonico, Bacino di Vienna) si sono originati nello stesso tempo. Il Bacino Pannonico, compreso tra i Carpazi, le Dinaridi e le Alpi, è sovrimposto alla Megasutura Alpina che si formò in seguito alla collisione tra il Promontorio Africano (Argand, 1924; D’Argenio et al., 1980) e la Zolla Europea. Al completamento di questa collisione continentale iniziata nel Cretaceo e sviluppatasi fino al tardo Terziario seguì la formazione di un bacino di retroarco. Molti autori hanno recentemente descritto e discusso questo tipo di bacino (Bleahu et al., 1973; Boccaletti et al., 1976; Horwath et al., 1975; Horwath e Stegena, 1977; Kutas et al., 1970, 1975). Gran parte della geologia di dettaglio è riassunta nei lavori di Paraschiv (1975) e Mahel (1974). La carta strutturale di fig. 142 illustra i sovrascorrimenti e le pieghe formatisi in un regime di subduzione A, durante il Neogene e la subsidenza simultanea di una avanfossa sul margine periferico esterno dei Carpazi.
Sollogub et al. (1973) hanno dimostrato che il Bacino Pannonico giace al di sopra di una crosta assottigliata (fig. 142) ed altri Autori hanno provato l’esistenza di alti valori del flusso di calore nel bacino. La successione sedimentaria che inizia con depositi di età tardo-paleogenica è dissezionata da faglie a gradinata che testimonierebbero di un evento termico sub-litosferico. I successivi sedimenti neogenici risultano poco dislocati e depositati in un’area la cui subsidenza viene collegata al raffreddamento litosferico. Quest’ultima ipotesi è in contrasto con gli alti flussi di calore misurati ancora oggi nel Bacino Pannonico. Un’analisi dettagliata sull’origine del Bacino Pannonico è stata recentemente eseguita da Royden et al. (1983a, b) che hanno sostenuto che i singoli bacini distensivi del medio e tardo Neogene sono connessi con un sistema di megafaglie coniugate dipendenti da faglie sinistre a direzione nord-est e destre a direzione nord -ovest Queste zone di taglio sono coeve e connesse con i sovrascorrimenti dell’Arco Carpatico esterno. La fase di distensione del bacino non sarebbe sincrona: Royden et al., (1983) differenziano tre episodi di distensione, tutti compresi nel Miocene medio-superiore, con un progressivo spostamento verso ovest della distensione cui ha corrisposto una migrazione verso est del fronte delle falde. Pertanto i bacini della regione Pannonica, nel loro insieme, farebbero parte di un sistema collegato di faglie, con tettonica distensiva di modesta profondità, nel Bacino di Vienna, e con tettonica distensiva più profonda, interessante la crosta ed il mantello superiore, nel settore centrale del Bacino Pannonico.

I dati stratigrafici del sottosuolo ed i dati termici indicano che un modello uniforme di tipo distensivo non può spiegare adeguatamente la subsidenza dei bacini della regione pannonica; gli stessi dati suggeriscono invece che nei bacini interni pannonici la distensione litosferica fu accompagnata dall’afflusso di nuovo calore nel mantello superiore.