Corso di Geologia

Argomento: TETTONICA GLOBALE


INDICE


07.4.1.3 - Bacini di retroarco su crosta continentale o di transizione

I bacini di retroarco che si sviluppano su crosta continentale o intermedia collegata a subduzione B (3.1.2.2) possono essere considerati come i precursori, temporaneamente o definitivamente abortiti, di mari marginali di tipo bacino di retroarco. Questi bacini, ancora poco studiati ma ricchi di idrocarburi, sono per lo più confinati in aree di mare basso e contengono generalmente potenti successioni sedimentarie; al di sotto di essi è stata spesso individuata un’originaria successione di rift; la massiccia subsidenza dei bacini sarebbe legata al raffreddamento della sottostante litosfera continentale presumibilmente riscaldata in precedenza. Gran parte dei bacini marginali di mare basso del Pacifico Occidentale (tra cui quelli produttivi, dal punto di vista degli idrocarburi, di Sumatra e di Giava) sono da considerare come bacini di retroarco. Essi sono generalmente delle depressioni allungate collocate in un’area tra l’arco vulcanico ed il cratone e giacciono su di un basamento (che immerge verso l’oceano) costituito da rocce ignee e metamorfiche (formatesi durante la fase iniziale della costruzione dell’arco vulcanico (Katili, 1975; Ketner et al., 1976). Nel Pacifico occidentale ad es., la fase di rifting associata a questo tipo di bacino si sviluppò nell’intervallo Paleogene-Neogene inferiore; la soprastante sequenza, successiva al raffreddamento, si depositò nel Neogene superiore. I dati di flusso di calore sono disomogenei, passando da valori alti a valori normali. Poche descrizioni dettagliate di questi bacini sono state fino ad oggi pubblicate (Todd e Pulunggono, 1971; Pulunggono, 1976; Hamilton, 1978; Ben-Avraham ed Emery, 1973; Wageman et al., 1970).