APPUNTI DI GEOLOGIA REGIONALE a cura del Prof. Raimondo Catalano Download PDF |
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Nota
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06.4 - APPENNINO CENTRO-MERIDIONALE | ||
fig. 6.25 – Schema strutturale
dell’Appennino centro- settentrionale: in viola le Unità Interne. |
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06.4.1 - Appennino Centrale (Fig. 6.25-6.28) | ||
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06.4.1 - U. S. S. esterne maggiormente dislocate | ||
Le unità qui di seguito descritte mostrano un più alto grado di trasporto tettonico ed un’età di deformazione precedente dal Langhiano al Burdigaliano. Esse si sviluppano a Sud-Ovest di un fronte di sovrascorrimento quasi continuamente esposto (visibile) che generalmente corre dentro o parallelamente a valli intermontane simili a graben. a) U. S. S. del Lazio Mancano evidenze di un’estensione verso Nord-Ovest dal Bacino di Lagonegro e delle unità strutturali relative al Lazio, a Nord del Fiume Garigliano. Un gruppo piuttosto complesso di unità è qui conosciuto (Parotto e Praturlon, 1976, fig. 6.28). b) U. S. S. del Volsci Non è chiaro se questa unità deriva dal prolungamento della Piattaforma Carbonatica Campano – Lucana o è ancora parte della Piattaforma Carbonatica Lazio-Abruzzi (Fig. 6.32). La sequenza è molto simile a quella già descritta per le U. S. S. di Alburno – Cervati. Soltanto la parte superiore delle Dolomie Triassiche sono note in affioramento. La deformazione si sviluppa dal Messiniano (Parotto e Praturlon, 1976); ma probabilmente è molto più antica (dal Burdigliano al Tortoniano). |
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06.4.1 - U. S .S. esterne meno dislocate. | ||
L’Appennino meridionale durante il Trias – Terziario inf. fu un’area
di sedimentazione di piattaforma carbonatica e di bacino. Le unità stratigrafiche – strutturali
che formano la pila di falde, alcune originate dalla deformazione dei bacini,
altre dalla deformazione delle piattaforme carbonatiche, furono messe in posto
durante il Miocene (D’Argenio et al. 1973/76; Parotto e Praturlon 1976). Un allineamento trasversale con andamento N-S (Linea della Maiella), la
cui natura non è ancora ben chiarita, separa due settori negli Appennini
meridionali; Lucania ad Est e Lazio – Abruzzi ad Ovest. I seguenti gruppi di
unità stratigrafiche – strutturali sono stati individuati a partire dal basso
nella pila delle falde: -
Unità del
Molise – Marsica – Gran Sasso -
Unità
Abruzzi – Campania -
Unità
Irpine. fig. 6.26 – Sezione
composita della successione stratigrafica dell’Appennino centrale. fig. 6.27 - Un tipico esempio di transizione piattaforma – bacino nella Maiella.
Fig. 6.29 – Sezione colonnare stratigrafica composita a)
U. S. S. del Molise – Marsica – Gran Sasso Tre unità stratigrafico – strutturali
possono essere separate in questo gruppo: l’unità di Frosolone ad est della
linea della Maiella ed a ovest di questa linea le unità di Monte Amaro
(Maiella) e del Gran Sasso – Morrone. L’unità di Frosolone deriva dalla
deformazione di una successione bacinale (Bacino del Molise – Marsica, fig. 6.27),
in gran parte conosciuto dai dati di perforazione. La sequenza ha possibilmente caratteri
interamente di bacino ed è formata da: (a) dolomiti selcifere, Trias (?) – Lias
passanti a (b) argille e radiolariti giurassiche con intercalazioni vulcaniche,
(c) arenarie calcaree gradate, calcilutiti e marne cretaciche –ologoceniche (?)
(d) arenarie calcareniti e siltiti di tipo flysch mioceniche. L’unità di
Frosolone si individua durante la fase tettonica del Tortoniano sup. L’unità di M. Amaro deriva dalla
Piattaforma Carbonatica della Maiella. La sequenza Mesozoica corrisponde
all’incirca a quella rinvenuta nel Gargano. Quella terziaria differisce per il
maggiore spessore e per la maggiore completezza di termini. Questa unità si è
deformata e messa in posto nel Pliocene medio. L’Unità del Gran Sasso – Morrone deriva
dalla deformazione della parte nord occidentale del Bacino Molise – Marsica,
parti minori della Piataforma Carbonatica Abruzzi- Campania e probabilmente da
un’estensione verso NW del bacino del Gargano (bacino Gargano – Gran Sasso). La
sequenza in parte è simile a quella descritta per l’unità di Frosolone:
comunque sono conosciute sia variazioni di facies locali che di spessori. La deformazione si sviluppa durante il
Pliocene inferiore. b)
U. S. S. Abruzzi – Campania Sono state individuate diverse unità in
questo gruppo su entrambi i lati della linea trasversale della Maiella: -
Unità
Matese – M. Maggiore -
Unità M.
Croce Ad est della linea, mentre ad ovest sono
state riconosciute: -
Unità
Sirente – M. Genzane -
Unità
Velino – Meta -
Unità
Simbruini – Monte Cairo fig. 6.30–Sezione geologica bilanciata lungo la Piattaforma laziale-abruzzese fig. 6.31 - Sezioni geologiche bilanciate nell’Appennino centrale. c) U. S. S. del Sirente – M. Grande,
Velino – Meta e Simbruini – M. Cairo. Diverse U. S. S. sono qui descritte
insieme (basate su dati di Praturlon e Parotto, 1976). Esse derivano
soprattutto dalla prolungazione verso Ovest della linea Pescara – Gaeta della
Piattaforma Carbonatica Abruzzi – Campania, le cui successioni possono essere
usate per confronto. Dalla più esterna (più bassa) alla più interna (più alta)
le unità sono: U. S. S. Sirente – M. Grande: include il margine nord – orientale e
le parti interne della Piattaforma Carbonatica Abruzzi – Campania. U. S. S. Velino – Meta: include il margine orientale e le
parti interne della piattaforma Carbonatica Abruzzi – Campania a Noed-Ovest
della Valle del Liri (Val di Roveto). U. S. S. Simbruini – M. Cairo: include le parti interne della
piattaforma Carbonatica Abruzzi – campania a Sud-Ovest della Val di Roveto. fig. 6.32 – Successione della Piattaforma
Carbonatica abruzzese-campana.
. fig. 6.34 – Successione del Bacino
Molisano. |