APPUNTI DI GEOLOGIA REGIONALE a cura del Prof. Raimondo Catalano


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INDICE
Nota

06.2 - SISTEMA CATENA AVANFOSSA E L’AVAMPAESE

 

Sotto la catena la profondità della Moho si trova a circa 40-60 Km. (Colombi et al. 1973; Giese e Morelli 1976). Verso l’avampaese sia il rilievo topografico che l’entità dell’ispessimento tettonico decrescono. Secondo alcuni A.A. scivolamenti gravitazionali di età Pleistocenica spessi fino ad alcuni Km hanno preso posto negli ultimi stadi di deformazione (sollevamento) negli Appennini Meridionali ed in Sicilia. Le masse alloctone si trovano dentro l’avanfossa ricoperte da sedimenti marini del Pleistocene inferiore.



  06.2.1 - Avanfossa

L’avanfossa affiora quasi in continuità dagli Abruzzi alla Sicilia; essa consiste di sedimenti clastici marini del Pliocene e del Quaternario derivanti quasi interamente dallo smantellamento delle falde Appenniniche e Siciliane vigorosamente sollevate. Questi sedimenti marini (coperti in discordanza da una sottile coltre di sedimenti continentali Plio-Quaternari) hanno un ispessimento che va da 2 Km a più di 6 Km tra Ancona e Chieti (sinclinale di Pescara). Secondo alcuni A.A. conterrebbero Olistostromi, sedimenti di spessore considerevole probabilmente staccatisi dal fronte della catena montuosa e messi in posto per gravità.



  06.2.2 - Catena

Il sistema a falde forma in questa catena due principali archi separati da una linea trasversale (linea Ancona-Anzio, vedi fig. 6.1). Una divisione degli Appennini in due segmenti è generalmente accettata (Ogniben 1976, Acc. Nazionale dei Lincei 1973). La linea Ancona-Anzio, un sovrascorrimento obliquo che corre approssimativamente da Nord a Sud, separa un segmento occidentale (Appennini Settentrionali) da uno orientale (Appennini meridionali). La linea del Sangineto (una faglia sinistra, secondo Amodio Morelli et al. 1976; (un vasto fronte di sovrascorrimento, secondo Ortolani, 1979), segna, il limite meridionale dell’Appennino che passa sotto l’arco Calabro per affiorare di nuovo nella Sicilia occidentale ad Ovest del fronte di sovrascorrimento della falda Calabro-Peloritana (linea di Taormina). A Nord gli Appennini si fondono con le Alpi occidentali e un limite convenzionale di separazione viene assunto vicino Genova dalla linea Sestri-Voltaggio, Fig. 6.5).

Nel lato concavo degli archi Appenninici una estesa attività vulcanica si è verificata dal Terziario sup. con le principali fasi di sollevamento che raggiungono più di 6 Km (fino ad un massimo di 8 Km) di spostamento verticale (Pieri e Groppi, 1976). L’apertura ed oceanizzazione del Mare Tirreno si sviluppò durante lo stesso intervallo di tempo (Selli e Fabbri, 1971).