Corso di Geologia

Argomento: Processi e Prodotti Geologici


INDICE


6.3.3.1 - Rocce Silicee
Sono soprattutto formate da SiO2 (quarzo, calcedonio e opale) e sono di regola compatte e dure. I sedimenti silicei assumono importanza soprattutto quando il fondo marino si trova al di sotto della cosiddetta profondità di compensazione del carbonato di calcio (CCD), profondità massima alla quale possono giungere i gusci degli organismi calcarei senza disciogliersi del tutto (negli oceani attuali è variabile ed oscilla intorno ai 4000 m).Il nome delle rocce derivanti dai fanghi oceanici di regola è preceduto il nome degli organismi in esse prevalenti, se riconoscibili (radiolariti, diatomiti). Le più importanti rocce silicee sono: a) radiolariti: formano strati sottili derivanti dalla litificazione di fanghi e radiolari, talora con colori che vanno dal rosso cupo al verde (diaspri); b) diatomiti: possono formarsi sia in ambiente marino che continentale (ad es. laghi vulcanici), e talora possono mantenere una consistenza terrosa (farina fossile); c) spongoliti: sono prevalentemente formate da resti di spugne silicee; si ritrovano associate talora con livelli glauconitici o fosforitici, ovvero con livelli anossici ricchi di sostanza organica (black shales); d) selci stratificate in strati medio-sottili, le cui tessiture originarie hanno subito notevoli modificazioni diagenetiche. Lenti e noduli di selce peraltro si ritrovano frequentemente in calcari pelagici: anch'essi derivano dalla diagenesi di gusci di organismi silicei.