Corso di Geologia

Argomento: Stratigrafia


INDICE


15.4 - MARGINI DI BACINO

La stratigrafia sequenziale si basa sulla osservazione (che proviene dai profili sismici) che i sistemi progradanti dei margini di bacino hanno spesso geometrie deposizionali comuni (Figg. 81, 82).

Topset è usato per descrivere la porzione prossimale del profilo del margine caratterizzata da bassi gradienti (< 0.1°). I Topsets appaiono (anche in sismica) come strati piani e dal punto di vista litologico sono costituiti da sistemi deposizionali alluvionali, deltizi e di mare basso.

La linea di costa (shoreline) può essere collocata in qualsiasi punto all’interno dei Topset e può coincidere con l’offlap break. La terminazione prossimale (verso terra) del Topset è chiamato il punto dell’onlap costiero.

 

Clinoformi o Foresets  sono gli strati che immergono, decisamente inclinati, verso il largo, lungo il profilo del margine (> 1°). I clinoformi generalmente contengono sistemi deposizionali di acque più profonde tipiche della scarpata..

 

Figura  81: Profilo tipico di unità sedimentaria progradante comprendente topsets, clinoformi separati da un offlap break e bottomsets

 

 

Bottomsets  sono gli strati che si trovano alla base dei clinoformi, sono caratterizzati da lieve pendenza verso il largo e sono costituiti dal punto di vista litologico da sistemi deposizionali di mare profondo. La più importante rottura di pendenza nel profilo deposizionale si determina tra i topset e i clinoformi ed è chiamato offlap break (Vail et al., 1991). Quest’ultimo chiamato precedentemente shelf edge, non va confuso con il concetto di shelf break (margine della piattaforma continentale attuale).

Il profilo topset-clinoformi si forma come risultato dell’interazione tra: a) apporto sedimentario e b) energia delle onde, tempeste e maree di bacino. Il sedimento si deposita nella parte prossimale, trasportato dai fiumi e distribuito nell’area dei topset grazie ai processi legati ai vari tipi di correnti. Questi processi di trasporto sviluppati nell’area dei topset sono attivi solo negli ambienti poco profondi (poche decine di metri) e quindi per spostare i sedimenti in acque più profonde occorre un pendio lungo il quale i sedimenti saranno trasportati da processi gravitativi. L’angolo di pendio è fortemente influenzato dalle dimensioni dei materiali. I sedimenti grossolani, in cui di determina un più alto angolo di riposo costruiranno pendii più inclinati rispetto ai sedimenti fini.

Pendii più inclinati fatti da sistemi deposizionali clastici o sono fatti di materiali grossolani o sono zone di erosione o di by-pass.

Le relazioni tra sedimentazione e tettonica, ed il ruolo che entrambe esercitano sull’architettura deposizionale dei bacini sedimentari, sono stati tra gli argomenti più dibattuti nella storia del pensiero geologico, iniziando da de Maillet (1748), Lyell (1835), Chamberlin (1898), Suess (1906), Milankovitch (1920), Sloss e Krumbein (1949), fino ad arrivare ai moderni antagonismi tra Vail (1977), Haq (1987) e Miall (1991).

Negli ultimi trent’anni tuttavia, si è andata affermando la tendenza ad inquadrare questi problemi in chiave dinamica, interpretando le superfici di disconformità ed i cicli sedimentari dei bacini come effetti finali di una serie di fattori quali l’eustatismo, la subsidenza, le deformazioni tettoniche, il clima ed i processi sedimentari.

 

 

 

 

            Figura 82