Corso di Geologia

Argomento: Stratigrafia


INDICE


15.1 - ANALISI DELLA FACIES SISMICA

Una volta definita la sequenza sismica si passa all'analisi della facies sismica; la geometria dei riflettori è il carattere principale su cui si basa tale analisi.

Poichè i riflettori sismici all'interno di una sequenza corrispondono a piani di strato, la sezione sismica mostra anche gli originali carat­teri morfologici dell'ambiente deposizionale; consentendo grosso modo di ipotizzare anche le relative litofacies.

L'esempio di analisi delle facies sismiche applicato ad un'ipotetica sezione sismica a riflessione (fig. 78) ci mostra come sia possibile dedurre i caratteri degli ambienti deposizionali sulla base della forma esterna e della configurazione interna dei riflettori delle sequenze sismiche.

Procedendo dal basso verso l'alto della sezione, in (1) vediamo un grosso corpo privo al suo interno di riflettori sismici. Potrebbe rappresentare una formazione salina, ma i dettagli della superficie superiore fanno piuttosto pensare a rocce del basamento cristallino; per un'ulteriore conferma occorrerebbe naturalmente eseguire indagini gravimetriche e magnetiche.


 

  

Figura 78 – Ipotetica sezione sismica, che mette in evidenza le geometrie interne ed esterne delle facies sismiche. Sono proprio queste caratteristiche, insieme alla morfologia della facies ed ai caratteri dei riflettori, a consentire il riconoscimento sismostratigrafico dei paleoambienti deposizionali ed a potere ricostruire l’evoluzione di un bacino sedimentario. (Modif. da Anstey, 1982).

 

La presenza di un basamento cristallino implica però la possibilità che esso, una volta emerso, abbia potuto originare una gran quantità di materiale detritico grossolano; in (2) si riscontra un corpo senza riflessioni interne (messo in luce proprio dall’interruzione delle riflessioni adiacenti); dal drappeggio dei sedimenti soprastanti risulta che questo corpo non si è ulteriormente costipato e se ne deduce che può rappresentare una scogliera. Conseguentemente interpretiamo i livelli presenti in (3) come costituiti da depositi di avanscogliera ricchi di matrice e quelli in (4) come materiali di retroscogliera.

Al di sopra dei livelli carbonatici si riconosce un limite di sequenza determinato dal cambiamento prodottosi negli strati superiori per la progradazione della sedimentazione clastica presente in (5) e (3). All'interno di questa sequenza progradante possiamo trovare argille di mare profondo (7), argille con siltiti (5, 6), sabbie marine, siltiti ed argilliti (in 8), accumuli di sabbia ed argille in facies di meandro ed argille (in 10, 11) ed accumuli di sabbie e conglomerati di conoidi alluvionali (in 9). L'insieme degli intervalli (10), (11), (9) sembra mostrare l’andamento frammentario (ampiezza variabile e discontinuità) dei riflettori di depositi non marini.

In (12) si ha evidenza di un rapido abbassamento del livello del mare che caratterizza un nuovo limite di sequenza. L'abbassamento è seguito da un sollevamento che produce una configurazione di onlap visibile in (13); questo può anche corrispondere alla presenza di sabbie di spiaggia trasgressive, sabbie rielaborate dai sedimenti precedenti di (8) e (10). Continuando il sollevamento del livello del mare si ha una progradazione; in ( 16) è possibile riconoscere un deposito di foce con i sedimenti che progradano inclinati verso il mare.

In (17) appare una forma sigmoidale, testimonianza di una migrazione della deposizione deltizia verso zone che però non sono più intersecate dalla sezione; in (18) appare una conoide sottomarina che si allontana dal piano della sezione e poi torna indietro (19). In (20) c'è evidenza di un altro abbassamento del livello del mare che ci permette di individuare un nuovo limite di sequenza. Successivamente, con la formazione di sabbie di spiaggia che progradano per onlap in (20), (21), (22), si produce un più forte sollevamento del livello del mare. In (24) 1'orizzonte riflettente è tipico di argille marine ed in (23) i depositi argillosi costieri ricoprono terreni del basamento precedentemente emersi.

A conferma del progressivo sollevamento del livello marino in (25), troviamo un riflettore indicativo di carbonati che si presenta spesso e continuo, tranne che in (a) dove si è formato un canale profondamente inciso; in (b) (base di questo canale) potrebbero trovarsi sabbie fluviali, data la forma caotica tipica di un riempimento di alta energia. In (c) sono visibili riflettori indicativi di sedimenti la cui componente fondamentale di trasporto è orientata verso la parte sinistra della sezione; nella zona più profonda del canale questi sedimenti sono probabilmente argillosi. La loro litologia e resa evidente dal tipo di riflettore e in (d) dal caratteristico drappeggio associato alle argille non ancora compattate.