Corso di Geologia

Argomento: Stratigrafia


INDICE


04.3 - SIGNIFICATO TEMPORALE DEI LIMITI STRATIGRAFICI

I caratteri geometrici dei limiti stratigrafici visti in precedenza introducono il problema della continuità o discontinuità temporale delle successioni sedimentarie lungo le superfici di sovrapposizione di due unità.

I contatti litologici caratterizzati da gradualità esprimono continuità di sedimentazione; quelli netti, invece, possono riflettere sia situazioni di continuità, pur attraverso un brusco cambio nel tipo di sedimentazione, sia interruzioni più o meno lunghe nella deposizione (contatto erosivo). Un contatto di tipo erosivo comporta implicitamente una discontinuità temporale, dal momento che, in ogni caso, una parte dell’unità sottostante è stata rimossa per erosione. Una discontinuità temporale viene chiamata discontinuità stratigrafica quando rappresenta un intervallo di tempo significativo alla scala geologica e quindi esprimibile, in generale, in termini geocronologici e cronostratigrafici.

Il tempo geologico non rappresentato da sedimento lungo una superficie di discontinuità stratigrafica è definito come lacuna stratigrafica (Fig. 32). In essa si possono riconoscere due componenti: lo hiatus deposizionale che è l’intervallo di tempo non materializzato da sedimento a causa della non deposizione di quest’ultimo; è quindi esprimibile in termini geocronologici; la vacuità erosiva,  fase corrispondente alla rimozione, per erosione, di volume roccioso originariamente presente. Questo volume roccioso rimosso è espresso in termini cronostratigrafici. La lacuna stratigrafica è quindi esprimibile come il risultato di non deposizione, erosione o della combinazione dei due processi.

Una discontinuità temporale è definibile come diastema (vedi discussione qui sotto) quando la lacuna è insignificante e corrisponde a momentanei arresti nella sedimentazione (ad esempio limite di strato).