Corso di Geologia

Argomento: Processi e Prodotti Geologici


INDICE


  7.3.3 - Le Pieghe
La piega è il tipo di deformazione più comune nelle rocce stratificate sottoposte a compressione. Senza entrare nel complesso problema delle modalità di formazione di una piega, forniamo subito alcuni elementi atti a procedere ad una rapida individuazione e descrizione di queste deformazioni. L'anticlinale è una piega semplice in cui il nucleo, e cioè la parte concava, è costituito dai terreni più antichi (a); la sinclinale è quella il cui nucleo è costituito da terreni più recenti (b).


Queste definizioni valgono soltanto per pieghe semplici. In particolari condizioni di complicazione il nucleo di una forma convessa verso l'alto può essere costituito dai terreni più recenti e viceversa, al nucleo di una forma concava verso l'alto si possono trovare i terreni più antichi. Ciò avviene se le pieghe coinvolgono un pacco di strati originariamente rovesciati.


In una piega si chiama cerniera la zona dove la curvatura degli strati appare massima; fianchi (o gambe) si dicono i due versanti degli strati che convergono nelle cerniere. Su una superficie piegata la linea che unisce i punti di massima curvatura si dice linea di cerniera. In un pacco di strati piegati la superficie che contiene tutti i punti di massima curvatura degli strati si dice superficie assiale; se essa è piana si parlerà invece di piano assiale. Nei casi semplici l'intersezione della superficie assiale con una superficie di strato può essere considerata come asse di una piega e rappresentarne la direzione d'allungamento. E' evidente che in questi casi linea di cerniera e asse della piega coincidono.


Sulla base dei caratteri geometrici ora descritti, è già possibile raggruppare le pieghe in diversi tipi. Il tipo più semplice di piega è la flessura o monoclinale, rappresentata da una improvvisa piegatura, a immersione unica, che raccorda due pacchi di rocce stratificate ad andamento piano. Gli strati in una flessura possono avere lieve pendenza,


ma possono anche essere raddrizzati fino alla verticale e anche piegati oltre la verticale stessa. In questi casi si parlerà di pieghe a ginocchio.


A secondo della posizione del piano assiale le pieghe si possono suddividere in simmetriche e asimmetriche. Si definisce piega simmetrica quella in cui la superficie assiale è un piano di simmetria della piega.


Negli altri casi le pieghe si indicano come asimmetriche: in genere, in misura più o meno accentuata, il piano assiale è inclinato.


Se il fianco più ripido oltrepassa la verticale si ha una piega rovesciata;


se il piano assiale è suborizzontale la piega si dice coricata.


Per tutte le pieghe asimmetriche il senso di rovesciamento della struttura (cioè il lato opposto all'immersione della superficie assiale) viene indicato come vergenza della piega. Continuando questa classificazione basata sulla forma geometrica di una superficie ideale, si potranno distinguere


- pieghe isoclinali, quando i due fianchi della piega sono tra loro paralleli; - pieghe a ventaglio, quando i fianchi convergono verso il nucleo della piega stessa; - pieghe a scatola, con fianchi subverticali e due cerniere che delimitano una zona piatta.


   7.3.3.1 - Pieghe-Faglie
Sotto spinte tangenziali sempre più intense, le pieghe rovesciate evolvono nelle pieghe-faglie, in cui il fianco intermedio, che raccorda l'anticlinale alla sinclinale adiacente, si è andato stirando sempre più, fino a rompersi.


A questo punto un'ulteriore compressione conduce alla formazione di una faglia inversa a piano suborizzontale che abbiamo chiamato sovrascorrimento o accavallamento.


La formazione degli accavallamenti, e cioè di movimenti compressivi lungo piani relativamente poco inclinati, non sempre evolve da iniziali pieghe rovesciate. Quando le rocce si sono comportate con notevole rigidità, le faglie inverse hanno la superficie di scorrimento molto più ravvicinata alla verticale ed in questo caso si usa spesso parlare di scaglie tettoniche.





   7.3.3.2 - Criteri per riconoscere le pieghe
Per le pieghe, il criterio più facile e sicuro consiste nel trovarne le cerniere.

Ciò è praticamente sempre possibile per le pieghe di dimensioni piccole e medie, tali da poter essere osservate nella loro interezza direttamente negli affioramenti. Il problema si pone per le pieghe maggiori, la cui cerniera può non essere ben esposta o, comunque, immediatamente individuabile come tale.

Nella maggior parte delle situazioni, si potrà rilevare una ripetizione di formazioni geologiche simmetriche rispetto ad una porzione centrale, consistente nel nucleo. Inoltre, se sono presenti strutture sedimentarie che indichino qual è la parte più recente della successione, si potrà anche stabilire se si tratta di un'anticlinale o di una sinclinale. Molti altri criteri, che qui non è possibile discutere, si fondano sull'osservazione di strutture tettoniche, specie di quelle a piccola scala.