Corso di Geologia

Argomento: Processi e Prodotti Geologici


INDICE


  7.3.1 - Come di Deformano le Rocce
Fratture e pieghe sono le più comuni forme di deformazione delle rocce della crosta terrestre. Ma com'è possibile che materiali così duri e rigidi possano essere piegati e distorti come se si trattasse di sostanze tenere e flessibili? Le rocce, come molti materiali, possono essere distinte in fragili e duttili. Quando si cerca di deformare un materiale fragile, oltre un certo limite esso si rompe; le sostanze duttili (flessibili) al contrario, prima di rompersi sono in grado di subire sensibili deformazioni plastiche. Il comportamento, fragile e duttile, di un certo materiale dipende però in larga misura dalla pressione e dalla temperatura. Una roccia situata a una certa profondità nella crosta, ad esempio, è sottoposta ad un'enorme pressione di carico da parte delle rocce che le stanno sopra, ma questa pressione non è unidirezionale, cioè non è diretta dall'alto in basso; essa si esplica tutt'attorno al nostro campione che viene compresso da tutte le direzioni (pressione litostatica). Tutte le rocce che a pressione atmosferica mostrano un comportamento fragile e si fratturano, una volta superato un certo limite minimo di pressione litostatica, aumentano sensibilmente il campo della loro deformazione plastica. La figura collegata mostra i risultati di un ben noto esperimento: un cilindro di marmo sottoposto in laboratorio a crescenti compressioni triassiali. A basse pressioni, che simulano debole profondità della crosta terrestre, il cilindro cede fratturandosi; ad alte pressioni il cilindro di marmo si deforma plasticamente <>.


Quando si analizzano le deformazioni delle rocce, un fattore addizionale, molto importante da considerare, è il tempo. Le forze che deformano le rocce agiscono per milioni di anni per cui si ha comportamento plastico anche a limiti molto inferiori e questo è ancor più vero se le rocce sono calde o contengono fasi idrate.