Corso di Geologia

Argomento: Processi e Prodotti Geologici


INDICE


6.3.2.3 - Strutture biocostruite
Gli organismi a scheletro carbonatico (aragonite, calcite, magnesiocalcite) hanno grande importanza litogenetica e i loro accumuli possono costituire corpi sedimentari di notevole volume (<< calcari organogeni>>). Alcuni organismi inoltre (coralli, molluschi, alghe etc.) possono con le loro parti minerali costituire impalcature rocciose (bioliti) che si sollevano dal fondo marino e costituiscono le scogliere (reefs). Il termine biolitite indica, da un punto di vista litologico, il materiale di cui sono costituiti gli accumuli organici autoctoni.

Nelson (et al., 1962) propongono di distinguere gli accumuli biocostruiti (cioè formati da organismi, in posizione di crescita o no) in base ad un duplice criterio genetico e morfologico. Il criterio genetico si basa sul concetto di potenziale ecologico degli organismi (Lowenstam, 1950) di costruire o no strutture rigide e resistenti alle sollecitazioni meccaniche ambientali (scogliere o banchi). Il criterio morfologico si basa sulla forma dell'accumulo (Cumings, 1932). Bioerma indica una struttura di forma varia, circoscritta e interposta in rocce di differente litologia. Biostroma indica invece una struttura stratiforme, consistente sopratutto di organismi sedentari, che non faccia passaggio a forme circoscritte. Nelle acque basse dei mari caldi gli organismi formano strutture biocostruite (bioherme) che possono raggiungere dimensioni anche notevoli, modificando in tal caso la fisiografia e la idrodinamica degli ambienti deposizionali. I più classici esempi di biolititi attuali sono le scogliere coralline della fascia intertropicale; oltre ai coralli, altri organismi hanno avuto nel Paleozoico-Mesozoico analogo ruolo (spugne calcaree, stromatoporidi, tetracoralli, alghe calcaree).


Fig. La regione delle Bahamas costituita da un'area di piattaforma carbonatica a pelo d'acqua tagliata da un golfo (in nero) dove si estende un bacino marino profondo 2000 m.


Stromatoliti
Rappresentano strutture accresciute in posto mediante l'azione indiretta di alghe cianoficee e batteri. Sono costituite da sedimento particellare fine disposto in lamine sottili piano-parallele o ondulate che si alternano con lamine calcitiche cristalline. I cianobatteri hanno costruito strutture prevalentemente tabulari e più raramente colonnari o domiformi. Oggi, i cianobatteri, che precipitano carbonato di calcio, colonizzano solo alcuni ambienti marini e transizionali (lagune, piane tidali) o continentali (ruscelli, sorgenti).

Travertini
I travertini, tipici depositi continentali, vanno posti tra le rocce carbonatiche prevalentemente biocostruite poiché essi si formano per "incrostazione" primaria (alghe, cianobatteri). Questi processi possono svilupparsi in acque dolci, fredde o termali, per precipitazione su supporti vegetali quali ad esempio piante igrofile in corrispondenza di rapide e cascate, ovvero per attività incrostante di cianoficee su pendii acclivi (travertini stromatolitici).

Dolomitizzazione
Rappresenta uno dei più complessi e discussi processi che possono avvenire nei vari stadi della diagenesi dei carbonati o anche in ambiente meteorico. I processi di dolomitizzazione, che interessano i sedimenti carbonatici durante la diagenesi (cfr.), possono essere d'intensità variabile: è d'uso distinguere una serie di termini in funzione del rapporto calcite/dolomite (calcari ? calcari dolomitici ? dolomie calcaree ? dolomie). Le dolomie sono particolarmente diffuse nelle successioni carbonatiche nefritiche e specialmente in quelle paleozoiche e triassiche. Questi processi, che si verificano di regola in presenza di acque ricche di Mg, provocano sovente una profonda trasformazione mineralogica che tende ad obliterare gran parte delle preesistenti tessiture.