Corso di Geologia

Argomento: Processi e Prodotti Geologici


INDICE


6.3.1.9 - Classificazione delle Rocce Terrigene
Una classificazione delle rocce terrigene (silicoclastiche) molto semplice e che abbia implicazioni genetiche, pu¨° essere fatta in base alla granulometria degli elementi. Le rocce clastiche vengono cos¨¬ suddivise in ruditi, areniti e peliti

Ruditi

Le ruditi (Conglomerati e Brecce) costituiscono un gruppo di rocce in cui almeno il 30% degli elementi sono di taglia superiore ai 2mm. Esse vengono classificate con criteri in parte analoghi a quelli usati per le areniti. Per le ruditi comunemente si usa il termine conglomerato, quando gli elementi sono arrotondati, quando gli elementi sono spigolosi si usa il termine breccia. Soltanto per alcuni aspetti le brecce possono essere trattate insieme ai conglomerati: esse, infatti sono formate da materiali meno elaborati, cio¨¨ da un deposito di solito formatosi pressoch¨¦ in situ (detriti di falda, brecce di collasso ecc.). Gli elementi delle ruditi consistono in frammenti quarzosi, granitici e litici (questi ultimi provenienti da rocce sedimentarie, metamorfiche e ignee). La matrice ¨¨ costituita da granuli di quarzo, feldspato, minerali argillosi. Il cemento di regola ¨¨ calcitico o siliceo. I conglomerati extraformazionali, possono dividersi in ortoconglomerati (<15% di matrice) e paraconglomerati (>15% di matrice). Come nelle areniti, si possono distinguere due gruppi di conglomerati: granulo-sostenuti (elementi in contatto fra loro) e fango-sostenuti (elementi immersi nella matrice).


Ortoconglomerati:

Gli ortoconglomerati da un punto di vista composizionale si dividono in oligomittici, prevalentemente costituiti da elementi di un¡¯unica litologia (es. arenaria), e petromittici se gli elementi hanno litologia composita.

 

Paraconglomerati:

L¡¯eccesso di matrice caratterizza i paraconglomerati; queste rocce si formanoin seguito  processi di vario tipo, dalle colate di fango subacquee (fanglomerati), al trasporto ad opera del ghiaccio (tilliti). Il passaggio da paraconglomerati a ortoconglomerati d¨¤ luogo a rocce di tipo intermedio.



Areniti

Si tratta di rocce costituite da granuli di taglia compresa tra 2 e 0,16 mm. 

I criteri utilizzati per distinguere tra loro differenti gruppi di areniti sono essenzialmente basati sulla loro maturit¨¤: le proporzioni tra i tipi di granuli (quarzo, Q; feldspati, F; frammenti litici, L) e la percentuale di matrice presente.

In genere le areniti con una bassa percentuale di matrice (fino al 15% nel diagramma di Chen), sono anche chiamate arenarie, mentre il termine grovacca, viene utilizzato per i corrispondenti tipi pi¨´ ricchi di matrice (fino al 50% nel citato diagramma). I principali tipi di areniti sono quarzareniti, areniti feldspatiche e areniti litiche o litareniti. Le quarzareniti o arenarie quarzose contengono oltre il 75% di granuli quarzosi e tale alta concentrazione denota in genere un processo di riciclaggio da altre arenarie. Il loro cemento ¨¨ frequentemente siliceo, ma pu¨° essere anche carbonatico e, pi¨´ raramente, di altra natura. 


Le areniti feldspatiche (arcosi) sono tipicamente di colore rosa o rosso, ma anche bianco o grigio. Il quarzo ¨¨ molto abbondante e il feldspato pu¨° superare il 25%. In queste arenarie l¡¯entit¨¤ di trasporto (che in certi casi pu¨° essere molto scarsa, fino al caso di areniti ancora in contatto con il substrato cristallino di origine) influenza le loro caratteristiche composizionali e tessiturali.

I principali tipi di frammenti litici provengono da preesistenti rocce metamorfiche, da materiali vulcanici (frequentemente lave basaltiche o andesitiche o ignimbriti) o da preesistenti rocce sedimentarie (arenarie, siltiti, selci, calcari, dolomie). I cementi pi¨´ comuni sono calcite e quarzo. La composizione di queste arenarie, che rappresentano circa un quarto di tutte le areniti, pu¨° fornire importanti informazioni sulla storia tettonica regionale dell¡¯area di origine.


Peliti

 

Le peliti (lutiti, se vogliamo conservare la derivazione dal latino usata per areniti e ruditi), pur rappresentando il 50-60% delle rocce sedimentarie, sono le meno conosciute, per la oggettiva difficolt¨¤ di studiarle con le correnti metodologie analitiche. La loro granulometria (in genere inferiore ai 60¦Ì) e le condizioni d¡¯affioramento sempre precario per la forte erodibilit¨¤ e instabilit¨¤ di pendio che le caratterizza, rendono queste rocce di non agevole studio.

I sedimenti pelitici (fanghi e argille) sono formati da particelle della taglia del silt (62 - 4¦Ì) e delle argille (< 4 ¦Ì); per consolidamento danno rispettivamente luogo a siltiti e argilliti. Notare come il termine argille venga usato sia per indicare la roccia che il minerale.

I processi diagenetici modificano in maniera notevole gli originari sedimenti pelitici: questi possono inizialmente contenere in volume anche l¡¯ 80% d¡¯acqua, che poi pu¨° essere in gran parte espulsa riducendosi fino a meno del 30% per effetto di prolungato costipamento durante il graduale seppellimento, e poi fino a meno del 15%, per effetto della temperatura. Le rocce pelitiche acquistano in questo modo una chiara fissilit¨¤ secondo piani corrispondenti a sottili lamine, mentre si verificano variazioni mineralogiche, soprattutto nei minerali argillosi (per incremento della pressione litostatica e della temperatura).