Catalano &
D'Argenio (1978, 1982), Catalano et al. (1989 a, con bibliografia), Roure et
al. (1990), Lentini et al. (1995), Giunta (1993), Catalano et al. (1996),
Monaco et al. (1996), Nigro & Renda (1999) hanno descritto la Sicilia
occidentale e centrale come un cuneo embricato di scaglie tettoniche
pellicolari costituite da rocce carbonatiche e silicoclastiche
meso-cenozoiche.
Diversi autori
(Broquet, 1970; Catalano & D'Argenio, 1978, 1982; Mascle, 1979; Catalano et
al., 1989) concordano su un'etá Miocene inferiore dell'iniziale trasporto
tettonico nella Sicilia centrale ed occidentale sulla base della datazione dei
depositi sintettonici.
La deformazione
compressiva fu accompagnata dallo sviluppo di bacini di piggy-back coevi
all’interno della catena (Catalano et al., 1989).
Un'indagine
strutturale (Oldow et al., 1990) associataa studi paleomagnetici (Channell et al., 1990), ha confermato, che
durante il Miocene sup.-Pliocene si erano prodotte rotazioni orarie a grande
scala dei corpi di falda, accompagnate da una progressiva variazione della
direzione del trasporto tettonico da quadranti orientali a quadranti
meridionali. Lavori recenti (Catalano et al., 2000a; Catalano et al., 2002)
hanno descritto la Sicilia occidentale sulla base dell’interpretazione di una
fitta rete di linee sismiche. Studi effettuati nella Sicilia orientale hanno
via via descritto una struttura formata dalla sovrapposizione di numerose
scaglie tettoniche sull’avampaese ibleo (Ogniben 1960, Catalano & D'Argenio
1982, Ghisetti & Vezzani 1984, Bianchi et al., 1989, Grasso et al., 1991,
Lentini et al., 1995, Lickorish et al., 1999). La struttura della catena
orientale siciliana, già riconosciuta da Lentini (1983),è stata ulteriormente
illustrata da una sezione profonda N-S (Bianchi et al., 1989) che va dai Monti
Nebrodi, in Sicilia settentrionale all’avampaese Ibleo. Roure et al., (1990),
usando gli stessi dati di Bianchi et al., (1989) costruiscono una sezione
geologica differente attraverso la Sicilia orientale. Recentemente Bello et
al., (2000), con l’ausilio di numerose sezioni sismiche, hanno illustrato
un’assetto strutturale della Sicilia orientale che appare sostanzialmente
modificato rispetto alle conoscenze precedenti.