La distribuzionedegli epicentri dei terremoti mostra un andamento singolarmente sistematico nel quadro generale della sismicità della Terra e definisce i limiti delle zolle litosferiche.
I margini di zolla continentale, diversamente da quelli oceanici, sono molto più estesi e meno ben definiti.
Le registrazioni del primo impulso d’onda dimostrano che i movimenti dei margini di zolla sono generalmente determinati da unodei tre meccanismi di sovrascorrimenti, di movimento obliquo e di trascorrenza che può agire su particolari segmenti. Lungo un margine di zolla si possono verificare tutti i meccanismi focali ma è sempre uno o la combinazione di due meccanismi a predominare. La distribuzione degli epicentri nei margini di zolla indica l’esistenza di una fascia relativamente ristretta caratterizzata da terremoti con meccanismi focali profondi.
I modelli termodinamici elaborati per la Terra prevedono che la deformazione per fratturadovrebbe cessare a profondità di circa 30-50 km. Poiché vengono registrati terremoti anche a profondità di 650-700 km, sorge il problema di conciliare i modelli con l’esistenza di materiali rigidi capaci di fratturarsi a queste profondità così grandi. Vengono generalmente offerti due ordini di spiegazioni:
· il gradiente geotermico determinato per la Terra non è corretto;
· esiste qualche meccanismo fisico capace di trasferire crosta rigida a profondità notevoli.
Lo sviluppo della teoria della tettonica delle zolle haammesso la possibilità di un tale meccanismo.