Corso di Geologia

Argomento: TETTONICA GLOBALE


INDICE


07.4.1.4 - Altri bacini di retroarco

In una fase continua di distensione la crosta continentale sottostante il bacino di retroarco può aprirsi per formare segmenti oceanici; sarebbe il caso del Mare Egeo dove affiorano blocchi continentali di età pre-neogenica collocati su di una crosta oceanica. McKenzie (l978a) postula che la crosta continentale, che originariamente costituiva l’Egeo, fu fortemente assottigliata offrendo così una spiegazione dell’alto flusso di calore nell’area e delle basse velocità del mantello superiore. Una origine simile è stata indicata per il Mare Tirreno (Ogniben et al., 1975). I bacini della Cina Orientale coi loro sub-bacini Sungliao, Bohai, Nan -Tsia e Jingghan presentano tutte le caratteristiche dei bacini di retroarco, sono associati a sistemi di megafaglie (Mali et al., 1982 e Guanaming et al., 1982), giacciono su crosta assottigliata, sono limitati da due grandiosi sistemi di taglio e sono riempiti da depositi vulcanici e fluviali. Alcuni bacini di retro- arco sono interessati da intensi processi orogenetici sul loro lato interno. Le strutture a pieghe e falde sono spesso associate a faglie trascorrenti di importanza regionale che si svilupparono contemporaneamente al (o seguirono il) piegamento (ad es. nell’area di Sumatra, Posaveck et al., 1973, figg. 140, 141). La vergenza delle pieghe verso il bacino marginale potrebbe corrispondere ad una chiusura (avvenuta successivamente) dovuta a subduzione del bacino marginale stesso. Questa tardiva subduzione dei mari marginali e le relative deformazioni dei sedimenti possono essere interrotte per alcuni periodi durante i quali il processo di subduzione cesserebbe del tutto. Durante questa fase si può avere un sollevamento della zona piegata ed il seppellimento delle porzioni frontali sotto spessi cunei di sedimenti clastici deltizi. Sappiamo molto poco sulla dinamica dei processi che producono la scomparsa dei bacini marginali. La conoscenza di questi fenomeni diventa però determinante per la comprensione dei processi di formazione delle catene. Dati geologici utili a spiegare la chiusura dei bacini marginali sono stati presentati recentemente da Churckin (1974) e Churckin e Eberlein (1977) per la Cordigliera Occidentale, da Scheibner (1976) per le Tasmanidi paleozoiche dell’Australia e da Biq (1976) per le catene di Taiwan.